Stefanoni Tino

Tino Stefanoni è nato a Lecco nel 1937. Ha studiato al liceo artistico Beato Angelico e alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Da più di trent’anni è presente nel panorama internazionale dell’arte.
La sua vera e propria attività artistica inizia nel 1967 con il conseguimento del 1° premio S.Fedele di Milano, importante rassegna per giovani artisti presieduta dal conte Panza di Biumo e da Palma Bucarelli, e nel 1968 la prima personale alla storica galleria Apollinaire di Milano con un saggio di Pierre Restany.
Il suo operato, pur non appartenendo in senso stretto a quello dell’arte concettuale, di fatto si è sempre sviluppato nella stessa area di ricerca. Il suo sguardo ha sempre volto al mondo delle cose e degli oggetti del quotidiano, proponendoli nella loro più disarmante ovvietà come tavole di un abbecedario visivo o pagine di un libretto d’istruzioni dove le immagini sostituiscono le parole. E’ palese, nella ricerca, l’intento di voler presentare le cose più che volerle rappresentare e, al tempo stesso, a rivestirle di sottile magia e ironia tratte da un’operazione asettica come in un sogno lucido, per capirci, che può far convivere mistero e elementarità , due elementi che per loro natura non sono affatto prossimi ma vicini per contrappunto. Anche nei dipinti di oggi, dove i canoni della pittura classica (nel senso stretto del termine) sono volontariamente esasperati a favore di una didattica del pittorico (luce chiaroscuro disegno colore), si rivela sempre il mondo delle cose che, pur restando il momento risolvente del suo lavoro e l’unico segno tattile dell’esistenza dell’uomo, si carica naturalmente di significati metafisici. L’incantato disincanto – La pittura come oggetto – Lo stato dei fatti – L’ironia oggettiva – L’illusione svelata, sono alcuni titoli di testi scritti per la sua pittura. Il finto incantamento, dunque, della sua pittura in apparenza classica, traveste il momento lirico-concettuale della sua opera tutta rigorosamente razionale, per assurdo, “sentimentalmente razionale”, al punto da voler sottolineare che la pittura e’ null’altro che un oggetto per la mente come la sedia, il tavolo o il letto sono oggetti per il corpo.

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