Raffaello D'Accolti

Artista, illustratore, grafico, designer e vignettista.

Le tappe.

1975 – Allievo della pittrice Raffaella Pantaleo, ha il battesimo del fuoco con il  primo vernissage in una collettiva a quindici anni; è l’occasione per le prime vendite ufficiali: tre oli sono apprezzati e finiscono nei salotti buoni della città.

1982 – Densa esperienza creativa con il maestro Mario Lupori, dove impara l’arte della colorazione dei fumetti per la tv e le prime nozioni di grafica.

1984 – Lavora in  una serigrafia nella provincia di Bari dove scopre i segreti della stampa serigrafica, tra telai, sete e rosso coprente su acetato.

Dal 1985 al 2022 – Scrive testi per la comunicazione d’impresa, progetta identity brand, per aziende nazionali e idea campagne di comunicazione. Collabora con multinazionali per la realizzazione creativa di materiale destinato alla promozione dei brand. Disegna stand espositivi. Nello stesso periodo vince premi nazionali ed internazionali di grafica e pittura e collabora con case editrici nazionali.

1990 – Sperimenta: utilizza materiale riciclato per le opere,  e nel contempo progetta interni.

Dal 1990 al 2000 espone nelle maggiori gallerie del barese e approda nella piazza di Milano partecipando a collettive d’arte. Scrive testi per canzoni. Poi, anche poesie.

2012 – Idea e  disegna una propria collezione di rivestimenti murari, e crea una collezione di  t-shirt e pashmine d’autore.

2013 – Esporta la propria arte nel nord Europa. Apre un atelier ad Amsterdam: i tipici tricicli olandesi vengono decorati con le opere del D’Accolti, che si offrono alla fruizione dei passanti per le strade della città.

2017 Approda all’arte digitale.

Riviste di settore e quotidiani analizzano e criticano l’arte di Raffaello definendola neo pop.

Il neo pop daccoltiano ha alcuni punti focali attraverso i  quali si sviluppa tutta la filosofia espressiva del suo linguaggio:

l’uomo
al centro dell’ interesse è l’uomo e le  sue relazioni. Tra queste la più importante è l’introspettivo rapporto con il fanciullo di pascoliana memoria che ciascun essere umano conserva in sé, e con cui dialoga; il bimbo che esprime la vera essenza del divenire essere sociale;

le società
sono i sistemi più o meno estemporanei che regolano la quotidianità: la società non è una e non è solo quella a cui si riferisce nelle analisi statistiche o sociali; le società sono anche (e maggiormente) quei fenomeni casuali, causali ed estemporanei: le file;

le file
in posta, o in banca o in farmacia, sono l’esempio per eccellenza delle piccole società estemporanee: palcoscenico temporaneo di ruoli provvisori dove  si svolgono i giochi d’ interpretazione., ciascuno diventa espressione ludica di se stesso, quindi gioco/giocattoli nell’equilibrio delle relazioni;

i giocattoli
sono i veri protagonisti vivi nell’Iperuranio di Raffaello. Sapore vagamente vintage, allusione alla latta anni ’50, colori pieni, festosi e gioiosi, che nascondono verità intrise  di problemi sociali, disuguaglianze e  strumentalizzazioni somministrate da sottoculture dominanti. L’oggetto ludico diventa più vivo dell’essere umano nel daccoltiano universo.

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